I VOLTI DI UN FRATE

 

QUALCHE PAROLA COME PREMESSA

 di Rosa Morelli

 

Può un libro rivelare un uomo?

Questo testo raccoglie alcune tra le testimonianze sulla vita e l'opera di padre Luigi N. Monaco: lettere, pensieri, ricordi di quella che è stata la sua presenza nella vita di coloro che lo hanno conosciuto. Sono frammenti, simili a tessere di mosaico, che di anno in anno, dal giorno della sua morte fino ad oggi, si compongono e donano al lettore un profilo, più o meno com­pleto, di un cappuccino il cui unico desiderio è stato quello di mettersi, come Francesco, alla sequela totale e assoluta di Gesù Cristo.

È bello scorrere queste pagine e leggere queste lettere, pen­sieri, riflessioni. Esse sgorgano naturalmente dal cuore e toc­cano il cuore del lettore.

Ciò che impressiona è la profondità di uno sguardo, quello di padre Luigi, in grado di arrivare in un baleno nel luogo più na­scosto dell'animo umano, nascosto anche alla persona stessa che, in cerca del senso della vita, non sempre riesce, per la complessità e problematicità della propria natura, ad indivi­duare il nucleo portante della propria esistenza, e donargli la capacità di esternare quanto di più bello e grande e vero ha ri­cevuto dal Signore per metterlo in atto.

Compagno di strada di ogni uomo: Luigi è così.

Non giudica, non ha ricette; quando è dinanzi al compagno, pellegrino come lui verso il Regno, tutta la sua persona si fa vaso accogliente; i gesti, gli atteggiamenti del corpo, lo sguardo - limpido e privo di precomprensioni ed incasellamenti -, tutto parla a colui che lo avvicina di un Amore più grande, di cui lui è e vuole essere il testimone.

La persona è un mistero e solo il Creatore può veramente co­noscerla. La persona, scrive in un testo, "è inviolabile". Dinanzi all'uomo sta con tocco leggero, quasi in ginocchio, rico­noscendo in lui l'immagine del Creatore, eppur deciso a libe­rarlo dalla sua schiavitù. Difficile equilibrio, in cui è maestro, frutto di preghiera continua, di silenzio, di amore incondizio­nato in Gesù Cristo. Avere fede nell'uomo, come più volte ri­badisce anche nei testi che scrive oltre a metterlo in atto, è aver fede in Dio.

La persona è per lui veramente: "singolare": quanta bellezza in questa singolarità e quanto è difficile per l'uomo accettarla; più facile è abdicare a tale compito rinunciando alla propria storia. Egli sente questo come un compito continuo e costante, perché la bellezza di essere unici deve diventare una scoperta per ciascun uomo e, in tal modo, scoperta della propria incisi­vità ed irripetibilità nel compito assegnato a ciascuno.

Le testimonianze che presentiamo in questo libro prendono il via dal giorno della morte ed attestano che la sua opera e la sua parola non si è mai fermata ed ha continuato ad ispirare le vite di tutti coloro che lo avevano conosciuto.

A quasi vent'anni dalla morte, la sua voce è ancora voce di speranza e, perciò, di sostegno; voce pronta ad incoraggiare, a riprendere, a sollecitare, soprattutto: voce che annuncia l'amore di Dio per ciascuna delle sue creature.

Per il Dio di Gesù Cristo ognuno di noi ha un volto e un nome; se noi non crediamo in noi stessi e in Dio, Dio crede in noi! Questo è il grande insegnamento per il quale, uomini rari come padre Luigi Monaco, hanno speso l'esistenza.

Leggendo queste pagine l'immagine che mi torna alla mente è quella dell'incontro di Gesù con il giovane ricco - Mc 10, 17-20- e tornano queste parole: «Gesù guardandolo lo amò».

Poche, essenziali parole che allargano il cuore, che danno acqua ad una vita che si inaridisce, ad un'esistenza che annega nella solitudine.

Gesù non cambia il suo atteggiamento: il giovane si allontana triste nel volto e nel cuore, forse non riesce a staccarsi dalla ricchezza. Ma il centro di questo episodio è lo sguardo amoroso di Gesù. Ed allora avvolti da quel suo sguardo, profondo come le profondità del Mistero Trinitario, ognuno si accorge della re­latività di ogni cosa, di ogni azione, perché l'Assoluto ha posto il suo sguardo sulla nostra esistenza e ci ha ridato il nome, la dignità, la speranza.

Chi come me non ha conosciuto direttamente padre Luigi Mo­naco, tra queste pagine prenderà atto della sua azione - frutto di preghiera costante, preghiera tesa a lasciar agire il Mistero - e sarà felice, perche quello sguardo, che io posso solo imma­ginare, incredibilmente affetto da problemi di vista, si allar­gava ad abbracciare tutti quelli che il Signore gli donava, rispettando la storia di ciascuno, la sua personalità, le sue esi­genze, annunciando la realtà dell'impossibile possibilità di Dio.

 

Rosa Morelli