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| 3 febbraio
                2019 In memoria di P. luigi Basilica di Santa Chiara (Napoli) 3 febbraio 2019 PADRE LUIGI MONACO Emozione
                tornare per Luigi qui,
                dove ci siamo lasciati 25 anni fa, ancora increduli
                dell'accaduto. Abbiamo
                trascorso un anno in cui abbiamo scelto di ricordare,
                  vivere la sua memoria e continuare ad amarlo, come
                è stato scritto nella
                presentazione degli incontri organizzati durante questo
                periodo. Lo abbiamo
                fatto con la preghiera, la festa, la sagra… celebrando i
                temi della memoria,
                della festa, della fraternità,
                della missione
                e della chiamata.
                 In tutti
                questi momenti abbiamo riversato il
                nostro affetto, i nostri ricordi e le nostre storie.
                Inoltre, nell'ultimo
                incontro di Pozzuoli, attraverso le magnifiche
                argomentazioni di Rocco e di Vittoria,
                è stato tracciato un profilo esaustivo dell'uomo, del
                frate, dell'amico… Abbiamo,
                dunque, detto molto; stasera cosa altro aggiungere:
                abbiamo pensato solo di
                ricreare delle suggestioni attraverso le parole che con
                maggiore frequenza
                hanno abitato le riflessioni su Luigi; faremo una sola
                citazione: queste che
                diremo sono parole che appartengono a tutti noi, perché
                ognuno di noi ha uno
                spicchio di una verità che forse è più grande della loro
                semplice somma. Parole su lui, parole per lui: testimoniano
                  l'IMPEGNO (è il tema della
                  giornata odierna) che ha profuso per noi. Le prime parole che lanciamo
                all'emozione sono quelle con cui
                terminammo 25 anni or sono: corri, corri
                  Luigi senza più paura…  Correva,
correva
                  sempre qual era il senso del suo andare,
                andare velocemente? Il suo
                stare con Dio e l'ansia di essere con gli uomini per gli
                uomini. Il desiderio
                di fondere le due realtà guida della sua visione della
                vita: Dio e l'uomo. Ha
                corso per le nostre strade, ha spinto i nostri passi. Infatti la
                seconda parola è… Maestro vero, profondo, tanto vero che dura
                ancora oggi in tanti di
                noi; ha orientato vite, vocazioni, famiglie, studi… Ha
                accompagnato e
                illuminato le nostre storie; ai giovani soprattutto ha
                fatto maturare la
                coscienza di una vocazione secolare salda e preparata
                agli impegni del futuro:
                è stato la radice del nostro essere oggi. Con le maniche rimboccate
                grande,
                infaticabile lavoratore: il primo ad andare, a tuffarsi
                nel lavoro: mai detto:
                andate… Maestro autorevole, ma veloce nell'indossare i
                blue jeans e a sporcarsi
                le mani: anche per questo lo adoravamo, e lo seguivamo
                con la leggerezza di chi
                si affida senza paure. Ottimista e sognatore "ce
                la faremo", il suo motto; ma non era un illuso,
                semplicemente vedeva
                  oltre. E questo vedere oltre
                aveva una base profonda: amava l'Incarnazione, e questo
                gli permetteva di
                insegnarci che ciò che è impossibile all'uomo, Dio l'ha
                reso possibile; il suo
                ottimismo è quello della fede, parte dall'impegno serio
                nelle piccole cose che
                diviene  fruttuoso
                nei misteriosi piani
                di Dio. È la minorità feconda di Francesco. Infine
qualche
                parola che può stupire… Mistico e santo ricercava
                incessantemente la
                perfezione, come ci dicono i suoi Diari.  Questo il
                ricordo che serba  Clara
                D'Esposito che ci dà una plastica cifra
                della sua immersione nel misticismo: "…Usciva da una
                Messa solitaria,
                celebrata all'alba; lo avvicinai mentre sgattaiolava
                lungo la parete, quasi
                nascondendosi ancora nel Cristo che aveva appena
                ricevuto — le mani ficcate in
                quelle famose maniche, tutto ripiegato su se stesso. Io
                gli esposi in fretta
                non so qual problema pratico; ma sebbene egli si fosse
                subito reso disponibile
                all'ascolto, io vidi bene che solo la sua mente mi
                seguiva: il cuore era ancora
                assorto altrove."  Papa
Francesco
                ci ha ricordato ultimamente come tutti devono aspirare
                alla santità e
                ci invita a cercare i santi del quotidiano vicino a noi:
                Luigi era teso alla
                santità come massima aspirazione. E
                allora,
                oggi come venticinque anni fa, grazie
                  Luigi,
                  perché hai voluto cercare la tua santità insieme a
                  noi, sulle nostre strade;
                  non sei fuggito nei silenzi amabili, ma mentre finiva
                  un incontro eri già di
                  corsa a donarti in un altro abbraccio di idee, di
                  pensieri, di verità
                  sussurrate con gli occhi negli occhi, perché fossero
                  più vere, più tue, più
                  nostre. Grazie ancora perché hai voluto sognare con
                  noi, e quei tuoi sogni
                  ancora vivono in noi, e fanno sì che tu non sia un
                  ricordo, ma che ci aiuti
                  ancora a scavare in noi stessi perché anche noi
                  possiamo continuare a correre verso
                  Dio. Laudato
sii,
                  nostro Signore, per frate Luigi, poeta, amico,
                  fratello, padre: figlio
                  meraviglioso, piccolo ed immenso di Cristo e di
                  Francesco. Laudato sii e
                  grazie, Iddio Signore. Amen.                                                               
                     
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